JOiiNT LAB e un laboratorio congiunto tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Consorzio Intellimech, finalizzato al trasferimento tecnologico e a creare una sinergia tra il mondo della ricerca e le esigenze industriali. L’iniziativa era nata con un calendario preciso: darsi quattro anni di lavoro per verificare, oltre allo sviluppo di una serie di progetti innovativi nel campo della robotica, il valore di una struttura unica in Italia per concezione e configurazione. Un laboratorio capace di creare un terreno comune tra mondo della ricerca e aziende, per approfondire competenze e realizzare percorsi da compiere assieme, per rispondere a esigenze concrete e innescare un reale trasferimento tecnologico e di competenze. Al centro la robotica collaborativa, declinata in 4 macroaree e molteplici sfide progettuali che, come ha dimostrato l’esperienza sul campo, sono state positivamente risolte proprio grazie alla reciproca contaminazione di esperienze.
Ne parliamo con Angelo Iapichino, Mechatronics Engineer e responsabile JOiiNT LAB per Intellimech.
JOiiNT LAB è un laboratorio congiunto con un territorio imprenditoriale ad ampio raggio. Si è configurato come sistema altamente rappresentativo di un territorio per i vari soggetti che ha coinvolto. Oltre alle nove imprese Champion che hanno accolto subito l’opportunità, nella compagine troviamo una realtà come Intellimech, che da sola rappresenta un Consorzio con oltre 50 aziende, molte delle quali a forte vocazione manifatturiera. Lo stesso dicasi per Kilometro Rosso, Confindustria Bergamo e l’Università degli Studi di Bergamo. Come controparte scientifica, da Genova, IIT ha messo in gioco le sue competenze di ricerca e trasferimento tecnologico. Oggi possiamo dire con soddisfazione che l’iniziativa ha fornito risultati che sono andati addirittura oltre quello che si auspicava alla partenza.
Il JOiiNT LAB ha definito un modello di successo per supportare concretamente le aziende di un territorio nel loro percorso di innovazione insieme a un partner di ricerca. Tale modello è potenzialmente esportabile su settori e territori diversi. Se vogliamo fare un consuntivo generale dell’iniziativa JOiiNT LAB possiamo tranquillamente dire che è stata un successo da ogni punto di vista: sfide industriali affrontate, progetti condotti e conclusi, formazione dei ricercatori coinvolti, percorsi universitari e pubblicazioni scientifiche. Nel corso di quattro anni sono stati affrontati e sviluppati 16 casi industriali, condotti con le aziende Champion. Il dialogo con le aziende è stato sempre molto diretto e coinvolgente, più di quanto normalmente avvenga in altri contesti con progetti condivisi, grazie al fatto che ogni impresa coinvolta ha destinato al laboratorio una persona dedicata. Un’altra costante di tutti i casi affrontati, per quanto riguarda i contenuti, è stata quella di lavorare su progetti che hanno posto la robotica come soluzione per ottenere un miglioramento del benessere degli operatori, sia in termini di ergonomia, sia per superare la ripetitività dei gesti e aumentare la sicurezza. Abbiamo dimostrato che uno degli scopi primari dei robot è entrare
in azienda per migliorare la vita delle persone, innovando e ottimizzando fasi tipiche di molte realtà industriali. Naturalmente la collaborazione tra persone e macchine è un tema complesso e multiforme. Ecco perché in JOiiNT LAB abbiamo sviluppato più macroaree di ricerca in parallelo, privilegiando comunque, le sinergie. È sufficiente ripercorrere velocemente alcuni degli argomenti dei progetti per intuire dove abbiamo lavorato con maggiore intensità. Sul tema della riduzione dei gesti ripetitivi, ad esempio, abbiamo studiato un robot capace di effettuare controlli fisici e visivi su prodotti o elementi ad alta variabilità come ad esempio dei quadri elettrici, compito stressante che contempla anche alcune condizioni di rischio per l’operatore umano. Altrettanto interessante il progetto per realizzare un prototipo di robot destinato al settore dell’intralogistica per spostare contenitori dal magazzino alla linea oppure per inscatolare elementi in vassoi preformati e a varie altezze.
Una delle sfide tecnologiche affrontata è stata la realizzazione di sistemi di presa in grado di replicare le attività di un operatore. Ci siamo avvalsi anche di tecnologie di Machine Vision e dell’ausilio di Intelligenza Artificiale. Un altro argomento fondamentale di ricerca, che ha coinvolto più progetti e più aziende, è stato quello della manutenzione e ispezione teleoperata svolta da robot. Uno specifico progetto in questo ambito ha condotto, nel 2023, un’azienda Champion e il laboratorio a ottenere un riconoscimento come soluzione più innovativa nel contesto di una delle fiere di automazione più importante in Italia. Anche nei processi di assemblaggio abbiamo sviluppato progetti innovativi, come ad esempio quello dedicato a costituire dei kit di assemblaggio in modalità automatizzata, con più pezzi da prelevare a magazzino, sempre tramite robot. Mentre fra i progetti più mirati sul prodotto, spicca un progetto che ha applicato alcuni principi robotici a sistemi meccatronici di grandi dimensioni come le gru articolate, valorizzandone la tecnologica e aprendo nuovi scenari di utilizzo come ad esempio il controllo remoto. Questo progetto è fra quelli diventati concretamente esecutivi presso l’azienda produttrice. Altrettanto interessante, sempre sull’innovazione relativa al prodotto delle nostre aziende, è il percorso progettuale che ci ha visto lavorare su grandi trattori agricoli, con l’applicazione di sistemi sensoristici innovativi finalizzati alla guida autonoma del mezzo. Decisamente affascinante anche il progetto per il monitoraggio degli alberi da frutto tramite tecnologie coadiuvate da Intelligenza Artificiale, che ci portano direttamente verso prospettive future della robotica.
Proprio la validità di queste molteplici esperienze, sviluppate durante il quadriennio, funge da base e apre le prospettive per JOiiNT LAB che guarda al suo futuro. Gli attori coinvolti stanno lavorando alla sua prosecuzione, per dare continuità a questa straordinaria realtà, capace di essere un polo attrattivo di competenze, e rinnovare e mantenere la sua identità e vocazione. Vorrei evidenziare come il percorso di JOiiNT LAB, grazie alla sua attrattività che va oltre il territorio locale, abbia coinvolto persone da tutto il Paese, ma soprattutto provenienti da realtà industriali e istituzionali con dimensioni e visioni differenti. La convivenza di un team con questo presupposto è stata arricchente sotto ogni punto di vista: sia quello di reciproca contaminazione tecnica, sia sotto l’aspetto sociale e culturale. Per questo ci tengo a ringraziare ogni collaboratore che è stato partecipe e complice dei risultati raggiunti finora, auspicando che questo modello possa essere di riferimento e ispirare altre realtà.